Il mondo dell’informatica viene applicato ormai in tutti i settori, anche in ambito legale. Negli ultimi anni infatti è sorta soprattutto la questione della sicurezza informatica, legata alla trasmissione di dati sensibili. Spesso capita di trasmettere via internet informazioni riservate e queste possono essere soggette a dei veri e propri crimini informatici. Proprio per quanto riguarda quest’ultimo aspetto è ormai arrivato al completo sviluppo un ramo importante delle scienze forensi, che si può definire come digital forensics. Di che cosa si tratta? Quali sono i compiti affidati a questo settore? Vediamo di scoprirne di più, per renderci conto di come questo ambito sia veramente molto importante in termini di ciò che riguarda la sicurezza informatica.
Che cos’è la digital forensics
Uno dei principali compiti della nuova scienza dell’informatica applicata al settore forense consiste nella possibilità di realizzare una perizia informatica, come quella realizzata da BIT4LAW. Infatti la digital forensics ha il compito di individuare, tramite precise procedure di indagine, quelle prove di carattere digitale che possano mettere in evidenza come si sia in presenza di un crimine informatico.
La perizia informatica è molto importante a livello forense, perché ha la funzione di provare che c’è stato eventualmente un reato fatto rientrare all’interno di un crimine informatico vero e proprio o che è di altra natura, ma che è stato commesso tramite strumenti o dispositivi digitali.
Allo stesso tempo la perizia informatica ha anche uno scopo preventivo, perché si possono rafforzare i sistemi digitali, intervenendo in quelli che possono sembrare dei punti più deboli e quindi più probabilmente oggetto di attacco da parte dei cyber criminali.
Come si fa una perizia informatica forense
Per fare una perizia informatica forense deve intervenire un tecnico specializzato. Si tratta di una figura apposita che è il perito informatico. In alternativa si può ricorrere al lavoro del consulente tecnico informatico. Esiste la messa in atto di una procedura di indagine, per poi alla fine arrivare a redigere una relazione tecnica.
Ma in che cosa differisce quella forense rispetto ad una comune perizia informatica? La differenza sta nel fatto che la perizia forense ha la funzione di cercare le prove digitali che vengono considerate come tracce di un eventuale crimine informatico che sia stato commesso.
A volte la perizia forense di questo tipo può assumere un valore probatorio, anche nell’ambito di un procedimento giudiziario. Infatti l’indagine può essere richiesta da una delle due parti. È quella che viene definita in gergo consulenza tecnica di parte.
Altre volte può essere richiesta dal giudice o dal pubblico ministero e può interessare sia i processi penali che quelli civili. Bisogna affidarsi ad un’agenzia di investigazioni privata specializzata proprio nelle perizie forensi o comunque nel settore digital forensics.
Si stipula così un contratto con il tecnico specializzato e si individuano i termini del lavoro che deve essere effettuato. È molto importante definire in ambito contrattuale alcune clausole di riservatezza per tutelare la privacy oppure individuare i dati di identificazione delle altre persone che prendono parte alla perizia.
Nella prima fase vengono acquisiti i dispositivi di memoria, come i computer, gli hard disk esterni o tutti i device che immagazzinano dati digitali. Il perito poi procede all’analisi tecnica dei dati che ha trovato nei dispositivi.
Naturalmente i device devono essere messi in sicurezza, per evitare che i dati possano essere soggetti ad alterazione o a manomissione. Poi i dati vengono trasferiti su un altro supporto e si passa all’analisi vera e propria per identificare elementi che possano essere ritenuti sospetti.
Tutte le azioni che vengono eseguite dal perito tecnico, così come ogni fase di indagine, devono essere appositamente registrate e documentate, per poi includere tutte queste informazioni nella relazione tecnica.
